Cavatappi Alessandro M. di Alessi - giallo nero

Nel 2021 la coppia di cavatappi più famosa del design italiano si impreziosisce di una nuova gamma di colori immaginata in omaggio al lavoro di ricerca cromatica del suo creatore. Anna G. e Alessandro M. provengono dall'alfabeto visivo di Alessandro Mendini (1931-2019), uno dei principali innovatori del design italiano negli anni 80. Questi nuovi colori inediti (2021) sono il risultato di una selezione fatta da studi pittorici realizzati dallo stesso Mendini. Questa gamma cromatica rispecchia le specificità del personalissimo lessico espressivo di Mendini che si ritrova nei suoi progetti di architettura e design. Questi nuovi colori danno vita a una nuova interpretazione dei due iconici cavatappi. Queste inedite versioni di Anna G. e Alessandro M. sono destinate ai collezionisti delle creazioni di Alessandro Mendini e dei suoi cavatappi, ma anche a tutti coloro che cercano uno strumento che unisca funzione ed emozione per aprire una buona bottiglia di vino. Autoritratto di design immaginato da Alessandro Mendini nel 1994, il cavatappi Alessandro M. è una creatura-oggetto che, attraverso le sue continue trasformazioni, dà vita a un'incredibile galleria di personaggi. Un personaggio affascinante e cortese il cui sorriso accompagna il suo utente mentre gusta un buon bicchiere di vino. Molto funzionale, perfettamente adatto all'uso quotidiano, il cavatappi Alessandro M. ha una forte presenza espressiva: da lasciare in vista sul piano di lavoro della cucina! Alessandro Mendini: ''Ho spesso considerato il mio design come un sistema di segni, a volte semplici, a volte complessi, che si intrecciano tra loro e che trovano costantemente nuova espressione negli oggetti, nelle case, nei mobili e negli spazi che progetto. Alfabeti visivi, segni, colori, immagini, elementi decorativi, sempre simili ma mai identici, colti in un movimento continuo e infinito, in piccola come in grande, in due come in tre dimensioni. Una ricerca sulla scrittura di una visione scritta, quasi letteraria, dove gli alfabeti convergono a formare veri e propri linguaggi visivi”.