Il Manifesto del Partito Comunista in ottava rima - Edizioni Clichy

Con scritti storico-politici, antropologici e narrativo-letterari di Simona Baldanzi, Mario Caciagli, Guido Carpi, Max Collini, Carlo Lapucci e Federico Maria Sardelli Quando fu tradotto in Italia il Manifesto di Marx ed Engels (1889), la stragrande maggioranza di quei proletari, che i pensatori tedeschi esortavano a unirsi, erano analfabeti. Da questa considerazione parte il divertimento di Pilade Cantini che, in sole otto ottave, riassume il famoso testo scritto a Londra nel 1848. Dell’occasione, alcuni autori toscani (con un’eccezione emiliana) - esperti di differenti discipline e provenienti da diversi campi di studio - approfittano per riflettere sulla funzione del marxismo tra le classi popolari, sul ruolo dei cantastorie nella divulgazione scientifica, sulla tradizione dell’ottava rima come forma poetica per l’improvvisazione e il gioco ma anche per l’alfabetizzazione di operai e contadini. Completano l’opera la premessa del testo originale di Marx ed Engels in tedesco e la traduzione italiana di Palmiro Togliatti.

Il manifesto del Partito Comunista in ottava rima - Pilade Cantini

Il Manifesto del Partito Comunista in ottava rima - Pilade Cantini

Spunta il manifesto choc con la Z del Partito Comunista

Il Manifesto del Partito Comunista in ottava rima di Cantini Pilade - Il Libraio

Zainetto Edizioni Clichy in regalo

Karl Marx – Friedrich Engels: MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA. Introduzione di Palmiro Togliatti. A cura di Enrico Ferri. – Biblioteca Liceo Gullace Talotta