Poesie d'amore e silenzio - Ivvi

La silloge “Poesie d’amore e silenzio” è un vero e proprio viaggio emotivo di un moderno Ulisse verso l’amore. Si tratta del percorso di un’anima verso l’oggetto del proprio desiderio, e il percorso stesso sembra essere tracciato dalle peculiarità fisiche e caratteriali di una Penelope che, da regina, diventa dea esclusiva di questo amore. Gli occhi, i capelli, la pelle, la voce, le dolcezze e le asprezze di questa donna rappresentano la mappa di cui il poeta si serve per seguire quella che dovrebbe essere la direzione giusta, fermandosi spesso a contemplare la natura e le proprie impressioni che diventano termine di paragone e metafora della sua Penelope, protagonista muta eppure onnipresente della raccolta. Si tratta di un viaggio filtrato dal punto di vista esclusivo del protagonista, il quale si serve di quanto gli è possibile vedere e sentire, per comunicare un appagato sentimento di nostalgia che utilizza per creare un tessuto narrativo, atto ad estendere un ponte metafisico tra se stesso e lei. Il desiderio fisico e psicologico di raggiungere l’assenza di una donna presente nella sua attesa, è la forza motrice che permette al protagonista di protrarre, pressoché all’infinito, il suo cammino che si consuma e genera senza soluzione di continuità.