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il dipinto è della fine del 1300… - ppt scaricare

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… il tema risente del periodo della peste in questa regione…
… il dipinto è della fine del 1300…
… il tema risente del periodo della peste in questa regione…
… il nome dell artista è sconosciuto così ho chiamato questo testo Pittura su legno…
… la vicenda segue i motivi del dipinto…
il dipinto inizia vicino alle finestre del deposito delle armi …
… e finisce 4 metri più in là, dove gli ultimi avvenimenti si svolgono all’alba piovosa
-ti perdono solo perché non sai chi siamo
- È proibito passare il confine. Chi vuole sfidare il divieto lo fa a proprio rischio.
- E perchè non vengono tuo padre, o tuo fratello, o tuo marito a dirci che è vietato
- Mio fratello è malato, mio padre non è tornato dalla guerra e mio marito è morto.
- Allora entrerò e parlerò con tuo fratello e riconoscerà me e il mio padrone.
- Ti capisco. Siamo sporchi e trasandati, ma non per questo siamo malfattori!
- Abbiamo la peste! Lo capisci Siamo appestati!
- Ohi! La peste è una cosa schifosa e a dir poco spiacevole, ma il mio padrone…
- Il territorio è tutto infestato
- Io non so niente, ma certo moriremo.
- Non io, comunque. - Anche tu e il tuo padrone. Non c è scampo per nessuno…
Da stamattina ha impregnato tutta l aria.
- Si, ora che me lo dici, sento un odore acre che mi punge il naso.
- Stamani hanno bruciato una strega laggiù, dove le tre strade si incrociano…
… pensavano che fosse lei la causa della peste…
…d’altronde ha ammesso di aver avuto rapporti carnali con il diavolo.
- Dio mio! Bisogna stare sempre attenti a quelle streghe
- Si chiama Antonius Block…
…per dieci anni siamo stati in Terra Santa e ci siamo fatti mordere dai serpenti
azzannare dagli animali feroci, massacrare dai pagani…
avvelenare dal vino, impestare dalle donne e annientare dalle febbri
…tutto per la gloria del Signore! …
…Ora, mi rimproveri, padrone, ma ho ragione io…
…la nostra crociata è stata così stupida che soltanto un idealista poteva inventarla…
…Guardate il mio povero padrone! Non riesce più a parlare…
… quei sudici pagani lo hanno catturato in una bella domenica
mentre stava raccogliendosi in preghiera e poi gli hanno tagliato la lingua
La peste è forse più crudele di quello che abbiamo passato noi
…non credo! Io me ne infischio della peste!
- Dovreste obbedire e tornare indietro …
… Forse non avete mai visto gli occhi dei contagiati, le loro mani…
…e il sangue che schiuma intorno al naso e alla bocca…
…non avete mai visto il bubbone sotto la gola del malato che cresce…
…il marciume che fuoriesce dai corpi…
…su alcuni la piaga diventa grande come la testa di un bambino…
…e i corpi degli ammalati inaridiscono e si ritirano intorno al bubbone…
…cercano di strappare via il bubbone, si mordono le mani
fino a strapparsi le vene con le unghie…
…le loro urla arrivano oltre le nuvole.
Traballano e poi cadono in un ansimo continuo…
…e muoiono nei fossi, nelle stalle, sulle aie, sulla riva del fiume.
La gente fugge dai villaggi infestati, ma sono seguiti da un ombra…
Nuove regioni vengono colpite…
…e sembra scorgere nel tramonto l inesorabile cavaliere dell Apocalisse.
- Vado incontro alla morte e alla peste. Sento il richiamo dell uccellino dell aldilà…
…e così finiscono l aria fresca, le notti quiete e i giorni assolati.
Il cavaliere ed io non abbiamo di che ricompensarti per i tuoi avvisi…
… mettilo in conto per quando ci rivedremo nei cieli, se mai ci verrai.
Povero piccolo Jons. Come è buio il bosco
sento come un granchio che mi stringe il cuore! E se provassi a cantare:
… «Nel mare vanno | pesci e vascelli | Ma qui la peste | falcia i fuscelli»…
Basta! Hai paura eh, piccolo Jons
No, invece non hai paura, vero piccolo Jons
Sì! Ho cosi paura che mi potrebbe venire la diarrea da un momento all altro…
…se le mie viscere non fossero vuote come l infinito…
Chi sei, bella ragazza Non hai paura del buio
- Possiamo farci compagnia
- Io e il mio padrone volevamo proprio fermarci a riposare…
…abbiamo fatto a piedi tutta la strada dalla Terra Santa
- Se è cosi, mi riposo anch io.
Potremmo raccogliere i mirtilli È tanto che non lo faccio.
- Se tu sapessi chi sono, non mi proporresti di raccogliere mirtilli o qualche altra cosa.
- Sono la strega che hanno bruciato stamattina.
Allora sei un fantasma! Ma io non ci credo quindi non esisti…
…e se non esisti non puoi neppure stare qui a disturbarci…
…a meno che non siamo fantasmi anche noi…
…e se è così non ci capisco più niente e me ne infischio fino all’Ultimo Giudizio…
- Allora terrò di certo un discorso…
Racconterò tutto dal mio concepimento e poi griderò: È giusto …
E allora le capre e le pecore beleranno:
È proprio ingiusto! E Nostro Signore rimarrà desolato …
…e porrà fine al giudizio e ci farà uscire
Hai detto qualcosa -C’eravate alla mia esecuzione
- In quel momento ero fuori città.
- Mi sono addormentata all’alba…
quando la folla fuori della prigione mi ha svegliata…
allora mi sono messa a piangere
ma tutto era stato ormai deciso…
…mi sono arrampicata fino alla finestrella e ho guardato il cortile:
c’era già la carretta e anche il prete, ma non vedevo il boia
le voci mi entravano negli orecchi come richiami di uccelli malvagi…
…guardando le mie mani che si aggrappavano al muro
mi sono accorta che le unghie erano spezzate e nere di sangue…
…ho sentito delle voci più nitide che venivano dal corridoio…
…poi la porta si è aperta e sono caduta
e mi sono trovata su delle tavole che puzzavano di paglia marcia.
Mi hanno afferrato e mi hanno messo al collo un collare di ferro…
…non potevo parlare, gridare e neppure camminare
ma loro mi tiravano con la catena e dovevo seguirli per forza…
…mi trascinarono per una scala di pietra
e ogni volta che cadevo, mi sembrava di soffocare…
però non mi misero le mani addosso come le altre guardie…
avevano paura perché sapevano che Lui mi stava vicino.
La porta si è spalancata, la luce del sole mi ha picchiato negli occhi.
Stavo seduta sul carro con le spalle voltate ed ero legata
costretta a tenere la testa piegata contro il petto…
…e ogni volta che il carro si scuoteva, avevo male
il dolore mi ha aiutato
e il rumore delle ruote mi ha aiutato
non c era niente davanti a me e niente dietro di me.
Tenevo gli occhi chiusi e il sole mi trapassava le palpebre
sentivo il rumore dei passi e c’era molta polvere.
Sentivo il respiro della gente intorno a me
avvertivo il battito dei loro polsi e il dilatarsi dei loro occhi…
C’era un gran silenzio. All incrocio mi hanno slegata.
Sopra i pini c erano strisce di nuvole allungate come mani
allora mi è arrivato il fumo del fuoco…
che veniva da un enorme rogo e tutti tossivano.
Il fuoco è divampato: una fiamma enorme che mi bruciava il viso.
Mi sono girata e mi sono accorta che dietro di me c era Lui
ha sorriso, i suoi occhi sono diventati grandi e mi è venuto vicino…
…ho sentito il suo respiro contro la guancia e mi ha messo la mano sul fianco…
… mi sono girata verso il rogo e ho alzato le mani
mi sono drizzata sulle punte dei piedi e ho riso…
… ma il mio riso era quello di un bambino …
…poi ho cominciato a gridare e tra le grida sono comparse delle parole
come pesci che guizzano in un torrente.
ecco l albero cade | la vipera trema| …
| Ora la ruota si ferma | c’é solo silenzio|
|Bisogna saltare | la sabbia è finita |
dalla montagna giungono urla.| …
Ecco che ora | sono arrivati.»
Dopo mi hanno picchiata sul braccio e sono caduta…
…mi hanno legata alla scala sopra il fuoco
che mi è venuto incontro attaccandomi i vestiti.
già bruciavo come una torcia.
ma ormai non avevo più paura.
Lui mi stava davanti e ci siamo immersi nel grande lago
Lui mi ha avvolto e non avevo più freddo.
- Scusate, avete visto mia moglie
- Non abbiamo incontrato neanche un gatto.
- Che disdetta! - Hai perso la moglie
- È scappata! Con un istrione!
- Ha dimostrato di avere pessimo gusto
Se è così, penso che dovresti lasciarla andare.
ma intendevo ammazzarla di botte.
- Se è così il discorso cambia.
- Voglio accoppare anche l istrione.
- Di quella razza ce ne sono già troppi
e anche se non avesse fatto nulla, bisognerebbe accopparlo lo stesso
per la semplice ragione che è un teatrante.
- Già! Mia moglie si è sempre interessata all arte drammatica.
Ma non il mio, perché ciò che è disgrazia per uno
Troppe volte. Non riesco a tenere il conto
succede quando uno è sempre in viaggio.
- Ti assicuro che una donna sola è peggio di cento donne insieme
a meno che la disgrazia non abbia colpito me più di tutti gli altri
ma lo ritengo impossibile.
e un inferno senza di loro
sarebbe logico ammazzarle
- Lamentele continue e per cena un pastone da maiali, urla di marmocchi
perfide risate, botte e, per suocera, una parente del diavolo.
- (insieme) Su, dammi il bacio della buona notte!
Perché non mi ami come quando ci siamo conosciuti
perché non guardi la mia nuova camicia da notte
Allora mi giro e comincio a russare!
È proprio così. - Sono d accordo…
…poi è arrivato quel saltimbanco puzzolente
pieno di moine e con quel maledetto sonaglio.
Si dimenava come un gatto in amore
mentre la suocera gli reggeva il lume
…ed eccomi con le corna così grandi che non passerei dalla porta della chiesa.
- E poi se la sono svignata.
Con la mazza gli batterò la testa.
- Per tutti i santi! Piangi
- Sí, guardate un fabbro che si lamenta come un coniglio.
- Non ci capisco più niente. Ti rendi conto che ti sei liberato di una megera
- Ti senti ferito nell orgoglio.
Ha parlato il fantasma! Senti, strega affumicata
che ne sai tu dell amore
- E tu, cosa ne sai dell amore
- Tutto ciò che vale la pena sapere e anche un po di più.
L amore è una parola che vuol dire anche desiderio, ardore, libidine
più una maledetta somma di inganni, falsità, bugie e fregature in genere.
È la più nera delle pesti e se uno ne potesse morire
ci sarebbe almeno un po di soddisfazione.
Ma l amore passa quasi sempre
e soltanto pochi imbecilli muoiono per amore.
Ti succhia il sangue e le forze
ti leva l’indipendenza e la moralità, se ce l hai.
È una smorfia faticosa che finisce in uno sbadiglio.
Se al mondo tutto è incompleto
allora l amore è la cosa più completa nella sua incompletezza!
Mi si è seccata la gola. Avresti un po di liquore
la tua tasca sporge in fuori.
- E il mio padrone ne vuole un po
Non ho più amore per lei. La odio.
Bravo! L odio è un nobile e valido sentimento
e rende le persone forti.
Si odia e si ammazza: una cosa onesta.
L odio è una sensazione bella e ideale
e non ferisce soltanto chi lo subisce
ma soprattutto il disgraziato che lo prova.
- Attento a quello che dici: il bosco è buio e la notte vicina!
- Questo è il mio Vangelo: la mia pancia è il mio universo
le mie mani due stupendi globi di sole
le mie gambe sono due dannate pendole del tempo
e i miei sporchi piedi la base della mia filosofia.
Il mio mondo è il mondo di Jons
credibile soltanto a me e ridicolo per tutti, anche per me
e non ha nessun interesse né per il cielo né per l’inferno.
- Povero me! Come sono depresso!
- Questo non mi ascolta. Ma che brontoli
- Mi è tornata in mente mia moglie, capisci Lei è così bella
che per descriverla ci vorrebbe un violino.
- Proprio come ha fatto il buffone!
i suoi occhi sono come mirtilli blu
e il suo didietro è come una pera succulenta.
È come un campo di fragole
le sue braccia sembrano due magnifici cetrioli.
- Fermati! Sei un pessimo poeta nonostante tu sia ubriaco
e il tuo elenco di vegetali mi annoia molto.
c è anche la strega. Ma guarda che compagnia !
- La luna si sta alzando. - A me, la luna non piace.
- È perchè non tira vento.
- Volevo dire che stanno più fermi del solito. - Che succede
Sono i pipistrelli che ci passano vicino.
- Che silenzio. Se almeno si potesse sentire il grido di una volpe !
- O una persona con una voce diversa.
La luce della luna è così forte che non ti fa vedere altro.
- È pericoloso rimanere sotto la luce della luna. Non lo sapete
Qualcuno mi può indicare la via per il confine Mi sono persa.
Se ci segui o se vai nella direzione opposta, arrivi alla Peste!
A meno che la Peste non venga a cercarti.
- È proprio della peste che ho orrore. Ho preso il mio figlioletto dalla culla
e ho camminato tutto il giorno. Qualcuno ha del pane
- Ecco un pezzo della mia ultima pagnotta
se riesci a rosicchiarlo, sei più brava di me. Ho due soli denti.
- Grazie! - Reggetevi bene perché è arrivata l ora.
Chi si intravede dietro gli alberi se non la mia sposa con l’istrione
Sedetevi, perché ora ci sarà un processo!
Buonasera, moglie: vedo che fate una passeggiatina con il vostro cagnolino.
- Sei tu quel sudicio fabbro che offende la mia Kunigonda
- Si chiama Lisa! La stupida, la serpe, la cialtrona
l infedele, dal sedere sonoro o qualunque altro sudiciume
meschino individuo sculettante.
Fa solo versi che vengono dalla sua fogna
i suoi occhi sono come carboni ardenti.
Stai attento sennò con la spada ti faccio una scriminatura che ti arriva fino all ombelico.
- Bada a te, sudicione profumato, sennò
ti faccio una scorreggia che ti manda dritto all inferno
dove quelli come te possono leggere i loro monologhi
fino a far fumare gli orecchi al diavolo stesso!
- Bastardo, incrocio di randagi scabbiosi
se io fossi nei tuoi piedi mi vergognerei del tuo alito, della voce e di tutta la persona
e deciderei di liberare la natura dalla vista del mio vergognoso essere.
- Bravo! - Ora ti do due sberle che non riuscirai più a fare stravaganze tra i tuoi amici pagani.
- Gente, guardate questa povera disgraziata
State a sentire questi uomini!
E state attenti alla sua voce.
La mia voce! Già, il mio organo.
Dici che hai una voce! Hai perfino dei calli
ma questo non ti basta per affermare di essere umano.
Beh, è un buffone. Io propongo di farla finita coi discorsi
beviamo il liquore del fabbro e ammazziamo l istrione.
- Signori, chiedo la vostra comprensione!
Quando questo individuo arrivò sussurrando le sue tiritere
non sapevo che fossero repliche del suo repertorio teatrale.
Quando mi abbracciò per la prima volta, non immaginavo
che era una scena già provata davanti a uno specchio polveroso.
Quando la sua barba mi faceva il solletico, non sapevo che era finta
non sapevo che il suo sorriso era una collezione di denti falsi
di quelli che si rompono a forza di stare in bocca.
i suoi profumi erano rubati, le sue canzoni copiate
e i gesti che mi faceva glieli avevo già visti fare ad altri.
Quindi, si può dire che l istrione sia una persona normale
Non c è dubbio che mangia, che dorme, che russa
che rutta e che s innamora proprio come qualunque demente.
- Non è stato né il mangiare, né il ruttare, né il dormire ad affascinarmi
ma tutto il resto, che non esiste nemmeno.
- Se credete che intenda tenere un discorso in mia difesa
vi sbagliate. Io sono un attore senza teatro
un pupazzo senza la casa delle bambole
un poeta senza poesie, un amante senz amore
perfino i pidocchi mi disprezzano.
- Ma che fai! Devi batterti altrimenti non posso ammazzarti!
almeno fammi arrabbiare come poco fa.
- Guarda: prendo il coltello e lo piazzo sul cuore
non devi fare altro che spingerlo dentro
e la mia irrealtà in un baleno si muterà in un’incontestabile realtà
cioè l assoluta evidenza di un cadavere.
Fai qualcosa! Non stare li a pensare!
Finisci questo vigliacco! È lui a chiedertelo
E dire che mi sono sposato con questa donna.
Vieni, andiamo. Non c è altro da aggiungere.
Andiamo via anche noi. Mi è venuto il voltastomaco.
- Forse abbiamo mangiato qualcosa di sbagliato.
- Guardate il cavaliere. È rimasto lì a guardare il buffone
e poi tutto a un tratto, sorride.
Io non ci trovo niente di comico in un imbroglione morto
e neanche in un imbroglione vivo.
Narratore: In questo momento l istrione si alza e osserva il suo pugnale.
Quasi si vergogna perché è un pugnale di scena e perché non è morto davvero.
Allo stesso tempo è lusingato dalla credulità degli altri e dal risultato della scena.
Rimane solo con la sua vergogna e la sua soddisfazione
nonostante il pubblico sia sparito tra gli alberi.
A un tratto si stanca di provare vergogna e di sentirsi lusingato
ma si sente superiore per aver provato sentimenti cosí nobili.
Nell inorgoglirsi gli viene il mal di testa
e scopre che è sciocco rimanere nel mezzo di un bosco buio
solo in compagnia di un mal di testa
che gli viene da nobili sentimenti di vergogna.
e fa un grande passo verso oriente.
- Sono venuta a portarti da un signore nero e severo.
Dice di aver bisogno del suono del tuo liuto.
Stasera dovrai suonare per il ballo.
- Non ho tempo. - Il severo signore se lo aspettava
e sostiene che stai mentendo.
- Ho il mio spettacolo. - È rimandato.
- Il mio contratto - È disdetto.
- Se la cavano meglio senza di te.
- Non ci sono altre vie di uscita
- Sospiro e basta. È proibito anche questo
Narratore: I viandanti sono molto stanchi.
Sono arrivati in una radura del bosco dove si lasciano cadere.
Restano sdraiati in ascolto del proprio respiro, del proprio battito e del vento.
Maria sta in disparte con il bambino e guarda la luce della luna
che non è più ferma e pallida ma cangiante e carica di mistero.
- Quella mattina la Vergine Maria arrivò al pozzo per attingere acqua.
Le lucertoline scattavano tra le zone di luce e di ombra.
La fanciulla era smagrita in volto e i suoi occhi sembravano più grandi.
Quella mattina, sotto il sole sentiva il peso del bambino che aveva in grembo
e piangeva un po‘. Le lacrime cadevano giù dentro l’acqua.
Quando finì di piangere, si sentì sollevata e divenne quasi allegra.
Tirò su la brocca. Il sole faceva scintillare l acqua che le bagnava i piedi nudi.
Si lavò le lacrime che le bruciavano le guance
e bevve acqua fresca con le mani unite.
In quel momento sentí il bambino muoversi nel grembo
e fece una bella risata, da sola.
Poi drizzò la schiena e sollevò la brocca.
Salì verso la casa del falegname
camminando nella luce e nel calore del sole.
I suoi piedi si muovevano come in una danza.
dalle strade si sentiva l abbaiare dei cani e i pastori richiamare le pecore all’ombra.
Questa era la mia canzone su Maria Vergine
Narratore: Siete tornati al punto di partenza, alla pietra di confine.
Ora state aspettando in questa veglia mattutina.
Il vento si è rafforzato e le nuvole si ammassano sulla linea dell orizzonte.
- Sono la moglie di Antonius Block.
Ho lasciato il nostro castello a causa della peste:
sono stata l’ultima a lasciare la mia terra.
- E che ci fai qui - Vedete quei fuochi Sentite quelle voci
Sono i soldati che hanno sbarrato il confine che divide il paese. Sono dappertutto!
Dalla zona infestata dalla peste non può uscire nessuno. Dobbiamo solo aspettare.
Povero Antonius Block, non mi riconosci
Avete pregato sul Santo Sepolcro
Avete stuprato tante donne
- Non è Non è - Hai freddo
Ma qui la peste | falcia i fuscelli .
- Sento cantare i galli nell altro paese dove l alba va incontro ai campi.
La pioggia comincia a cadere.
Ora aspettiamo qualcuno che viene verso di noi.
È un essere possente, un cavaliere, un signore.
È accompagnato da un ragazzo e da un giullare con un liuto sulla spalla.
Vengono verso di noi sotto una pioggia mattutina, in silenzio.
Io mi chiamo Jons. Ho parlato molto durante questa camminata che non finiva mai.
Più in là c è un povero cavaliere curvo su di sé con tanti pensieri per la testa.
Siamo entrambi vittime della crociata.
Là c è una piccola strega che, si dice, si è divertita con il diavolo.
L’hanno bruciata per quello in cui credeva.
Forse a quest ora sarà molto delusa per quello che si aspettava.
- Io sono un fabbro e, se posso dirlo, abbastanza bravo.
Lei è mia moglie Lisa; fai un inchino al signore!
Tra noi c è stata un po di battaglia
ma non più grave di quanto accade tra gente comune.
Potete chiederglielo: è quello là.
- Sta zitta, Lisa. Là c’è una donna di nome Maria.
Non per sé ma per il suo bambino.
Ora anche lei sta ad aspettare.
- Ho pregato Dio e l’ho maledetto
- Io posso tradurre i suoni oscuri che escono dalla bocca senza lingua del cavaliere.
Ecco le parole che il cavaliere rivolge all’austero signore:
Ogni mattina e ogni sera levo le mie braccia verso i santi e verso il Signore.
Spesso grido per essere ascoltato.
Ogni volta mi sento inondato da una grande certezza.
Attraverso caligini di apatia sento la vicinanza di Dio
che mi raggiunge come il rintocco di una grande campana.
chiamo attraverso i fondali delle tenebre
e il mio grido diventa un bisbiglio: per la tua gloria, oh Dio, io sto vivendo!
Questo è il mio grido nella notte.
Allora succede qualcosa nei miei nervi percorsi dallo spavento.
La certezza si spegne, come la fiamma di una candela.
La grande campana tace. Il buio si fa più denso e dalla bocca penetra dentro di me.
E, come belve accovacciate, come serpenti luccicanti, come uccelli malvagi
escono le maledizioni dal fondo delle mie viscere, dai miei capelli e dai miei occhi.
Allora il buio diventa striato di sangue e si riaprono le mie ferite.
- Per rispetto verso il severo signore, ti prego di farla finita con questi borbottii.
Fuori dal buio dove affermi di trovarti e dove probabilmente ci troviamo tutti
non incontrerai nessuno che voglia ascoltare i tuoi lamenti
o commuoversi per le tue sofferenze.
Asciuga le tue lacrime e guardati nello specchio della tua indifferenza.
Avrei dovuto darti un erba che ti purgasse dai tuoi problemi di eternità
ma ormai è troppo tardi.
Gusta per gli ultimi momenti il privilegio di guardarti intorno.
- Taci! Taci! - Starò zitto, ma controvoglia.
Poco fa mi sono un po intimidito, lo ammetto.
Se devo crepare va bene, ma con tutto il rispetto per il severo signore
- Silenzio! L istrione sta accordando il suo strumento.
Il severo signore della morte c invita a danzare. Prendiamoci per mano
e componiamo la danza in una lunga fila.
Per primo procede il signore severo e subito dopo il giullare.
Ci allontaniamo dall alba e volgiamo verso i paesi più bui
mentre la pioggia ci deterge la faccia
Disponetevi per la danza, amici miei.
Il severo signore è molto esigente e la musica è già

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